Resistenza in Garfagnana terza parte

Pubblicato il da pclgarfagnana.over-blog.it

images.jpgL'uccisione del Ten. Marco

 

Nel settembre, alcuni tedeschi tramite la maestra Satti, la quale insegnava nella scuola di Borsigliana, si fecero mettere in contatto con la banda. Il motivo di questa richiesta fu il desiderio di associarsi alla causa partigiana, disertando dall'esercito tedesco. Fu organizzato un incontro in località Bozzone, dove i tedeschi si sarebbero consegnati. Giunti all'appuntamento, fu evidente che era stata tesa una trappola perfetta. I tedeschi arrestarono tutti i ''resistenti'' presenti all'incontro, tra i quali figurava Pio Pedri. Perchè risulta così importante questo Pio Pedri? Perchè i tedeschi presero contatti con i suoi parenti, promettendone il rilascio in cambio dell'uccisione del Tenente Marco. Il tenente Marco, chiamato così solamente in battaglia, in quanto il suo vero nome fosse Giorgio Ferro, era uno studente universitario di 22 anni nato a Padova e residente a Mestre. Il giorno 17 Settembre, Vittorio Pedri e Piero Landucci freddarono a colpi di pistola Ferro, evidenziando così, il consenso alla proposta tedesca. Nel constatare la veridicità dell'uccisione del povero tenente, i tedeschi si recarono sul luogo dell'uccisione accompagnati dai due traditori. Fu così smascherata l'intenzione dei due di attribuire la colpa all'esercito tedesco. Il Tenente Lupo, ordinò ad Aldo Pedri, fratello di Vittorio, di consegnare i due, ma questo fu impossibile, in quanto dopo la palese colpa sui fatti, furono costretti a fuggire a Nord con i tedeschi. Da qui la banda Borsigliana fu sciolta, per poi ricostruirsi con il nome di Gruppo Arditi Marco e ne assunse il comando Aldo Pedri detto Baffo insieme ad uno studente di Metello, Franco Mondini. Questo fatto, fece molta impressione e gettò discredito sulla banda di Borsigliana. 

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